Brave,
Belle e... in B!!!
Le biancoverdi che fecero
l'impresa..
Cucciago in B: un trionfo storico!!!!
di Andrea Piccinelli
Rezzato 28-29-30 aprile 2006.
Un campo di gioco e date che rimarranno impresse a fuoco nella storia
e nell'album dei ricordi della Pol. Cucciago' 80 ma soprattutto
nella
memoria di chi può dire: "io c'ero". Già perché in
occasione della tre gironi in terra bresciana la squadra biancoverde ha
scritto un pezzettino di storia, una di quelle belle favole che solo lo
sport e la palla a spicchi possono raccontare. Una storia che come vuole la
tradizione ha avuto un lieto fine, addirittura trionfale bagnato da spumante
e qualche lacrimuccia. Perché quando le cose si vogliono fare bene è giusto
farle bene fino in fondo: dare il massimo per puntare al massimo. E così
la
truppa cucciaghese alle finali lombarde di serie C non ha voluto recitare il
ruolo di semplice comparsa ma è stata assoluta protagonista uscendo dal
campo nel modo migliore tra gli applausi, con il titolo di campione lombardo
e soprattutto con in tasca la storica promozione in serie B. E pensare che
alla vigilia molti scommettitori non accreditavano i favori del pronostico
al quintetto cucciaghese: "Pro Patria e Canneto favorite, Sustinente buona
squadra ma la quarta finalista quale è?" Si è sentito anche questo..a
conti
fatti meglio così. L'effetto "surprise" sul campo conta ancora. Ma se
Cucciago ha vinto non è stato solo perchè ha sorpreso tutte le sue
avversarie (complimenti alle cugine della Pro Patria che hanno meritato
ampiamente la promozione, come l'avrebbe meritata senza alcun dubbio anche
Canneto squadra tosta e completa, applausi anche alle mantovane di
Sustinente che hanno onorato la tre giorni giocando tutte le partite con
ardore senza mai mollare) ma perché le ha battute giocando a viso aperto,
testa alta e massima lealtà la sua pallacanestro, con le su armi preferite
entusiasmo, aggressività, coraggio e tanta "fame". Già quella che ha
permesso a questa squadra di guadagnarsi due promozioni in tre anni: un
doppio salto dalla Promozione alla serie B che rimarrà scritto negli annali
del club biancoverde. Già perché in un paese dove il basket maschile da
sempre è protagonista per una volta la copertina la merita un'impresa al
femminile. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo dall'inizio questa
entusiasmante cavalcata "made in Brianza" sul campo di Rezzato.
Venerdì 28/4. Tocca proprio al Cucciago inaugurare le final four
regionali
affrontando nel match d'apertura la prima classificata del girone A l'
agguerrito Canneto. E il match non delude le attese rivelandosi fin dall'
inizio combattuto ed equilibrato. Un equilibrio che resiste, in un festival
di errori al tiro e palle perse, fino al 39' quando le biancoverdi trovano
la zampata decisiva. E' Pek Casartelli (dopo avere a lungo litigato con il
ferro) a infilare il canestro pesante che capitan Fra Rossi suggella coi
liberi che valgono il primo referto rosa. Onore al merito alle giallonere
mantovane, degne e indomite rivali fino al 40'.
Questo il tabellino finale di Cucciago-Canneto 46-42 (parziali 11-10,
21-22,
32-34) Rossi 17, S. Bergna 2, Giannoni 9, Rigamonti, Romanò 6, Farinello 2,
Cattaneo 2, Mauri 2, Casartelli 6, Bossi.
Sabato 29/5. Il giorno che verrà scritto in rosso negli almanacchi di
Cucciago. Alle 21 va in scena la madre di tutte la grandi partite della
stagione 2005/06: la sfida decisiva che vale la serie B contro le tigrotte
della Pro Patria. Una sfida che pesa non solo due punti e la promozione ma
che acquista innumerevoli significati perché Busto è sempre stata la bestia
nera di Cucciago e lo ha dimostrato anche nella stagione regolare superando
le biancoverdi sia nel match d'andata che in quello di ritorno: entrambi al
fotofinish. Ecco perché la voglia di rivincita nello spogliatoio brianzolo
si taglia a fette come la tensione e la fame di vittoria. Una voglia
condivisa da tutto l'ambiente biancoverde che non a caso decide di fare la
sua parte seguendo la squadra: per l'occasione viene organizzato un maxi
pullman riempito da genitori, parenti fidanzati e amici tutti uniti per un
obiettivo comune: vincere insieme per spezzare il tabù Busto e sognare la
serie B. Si sa l'unione fa la forza e ancora una volta sul campo di Rezzato
se ne è avuta una conferma. Sapendo che nel match precedente Canneto aveva
battuto Sustinente, Cucciago scende in campo consapevole che una vittoria
regalerebbe il salto in B matematico. Una certezza che sembra mettere le ali
alle biancoverdi che partono subito forte (9-5 al 5') ma devono però presto
fare i conti con le solite amnesie e la reazione delle bustocche che
chiudono la prima frazione avanti (4-10). Vantaggio che rimane pressoché
invariato nel secondo quarto dominato dall'equilibrio e dalla tension. L'
intervallo ha il "potere" di riordinare idee e focalizzare gli
obiettivi
nello spogliatoio cucciaghese da dove esce finalmente quella squadra che
tutti i tifosi al seguito desideravano vedere: tonica, determinata,
alleggerita da inutili paure e/o paturnie ma proiettata a conquistare
finalmente i risultati prefissati. E infatti nella terza frazione cambia
radicalmente l'inerzia del match: Cucciago prima pareggia e poi sorpassa
allungando con decisione. Alla terza sirena il tabellone segna 46-34 che
diventa 56-42 al 35'. Ormai il bersaglio è nel mirino: gli ultimi minuti
sono scanditi dagli applausi e dall'incitamento incessante della fossa
cucciaghese mentre le tigrotte di Busto provano l'ultimo assalto al fortino
biancoverde per riaprire il match. Niente da fare le comasche tengono duro e
non mollano l'osso.5, 4, 3, 2, 1.. è finita.CUCCIAGO ha vinto..
CUCCIAGO È IN B!!!!!!
Esplode la festa in campo e sulle tribune (che capitanate da papà Rossi,
armato di spumante, invadono il campo di gioco e ..lo spogliatoio). Il
trionfo biancoverde è un mega abbraccio generale: la tensione diventa
emozione, la grinta si trasforma in commozione, il sogno è realtà. La festa
può iniziare...
Questo il tabellino di CUCCIAGO- Pro Patria Busto 65-57 (10-14, 25-28,
46-34). Rossi 16, S. Bergna 14, Giannoni 11, Rigamonti 3, Romanò, Farinello
4, Cattaneo 3, Mauri 2, Casartelli 12, I. Bergna.
Domenica 30/5. Cronaca di un festa annunciata. Già perché con la
qualificazione in tasca l'ultima trasferta in terra bresciana si trasforma
in una spassosa gita collettiva. Ancora una volta l'intera tribù biancoverde
decide di seguire la squadra con pullman e auto per condividere l'ultimo
atto di un stagione vincente e festante. Prima di brindare c'è da giocare
però l'ultima partita che Cucciago onora al meglio superando in scioltezza
anche Sustinente. Un match controllato fin dall'avvio dalle biancoverdi che
regalano anche sprazzi di bel basket, divertendosi e divertendo il pubblico
amico ma anche quello neutrale. C'è gloria per tutti anche per la baby Kerol
Bossi che va a segno nel tripudio generale. Finisce per una volta con la
squadra che applaude i suoi tifosi capaci di regalare spettacolo nello
spettacolo con coreografie, cori e un ola da brividi. Prima di fare ritorno
a casa c'è ancora tempo per la premiazione di rito con il presidente
regionale Ragnolini che mette al collo di tutto il gruppo biancoverde quella
medaglia d'oro che ufficializza il titolo di campioni lombardi di serie C e
la qualificazione in serie B, ma di fatto vale molto di più. Una doppia
impresa a cui forse pochi alla vigilia credevano e che invece si è chiusa
con una passerella festosa avvalorata dagli applausi di tutto il palazzetto
di Rezzato. Il premio più bello per una tre giorni da sogno e una cavalcata
lunga otto mesi
Questo il tabellino di CUCCIAGO-Sustinente 76-49 (18-6, 36-20, 56-35).
Rossi
9, Bergna 14, Giannoni 11, Rigamonti, Romanò 2, Farinello 5, Cattaneo 10,
Mauri 5, Casartelli 18, Bossi 2.
P.S. Per chi ha avuto la fortuna anche in questa stagione di guidare dal
campo il cingolato biancoverde è quindi giunto il momento di fermarsi (ma
solo per un attimo), ad ammirare le sue giocatrici correre per il campo
sorridenti, festanti e vincenti. Un gruppo che ha saputo riscoprirsi ogni
giorno più forte, di tutto e di tutti anche delle sfighe, degli infortuni e
delle paturnie che ovviamente non sono mancate anche nell'arco di una
stagione così esaltante. Fermarsi è doveroso per tributare con orgoglio e
riconoscenza a queste ragazze il giusto applauso di chi per primo ha creduto
in loro ma da loro è stato anche sopportato per così tanto tempo. Ma
osservare il campo non basta è necessario rivolgere lo sguardo a chi nel
backstage ha operato spesso in punta di piedi ma alacremente senza mai far
mancare nulla (fiducia in primis) per mettere squadra e staff nelle migliori
condizioni. L'applauso va quindi alla dirigenza che in Mario e Piero hanno
avuto i due primi timonieri: due factotum sempre presenti che non hanno mai
fatto mancare entusiasmo, un sorriso e una pacca sulle spalle. L'applauso
tocca anche al buon Davide, che da prezioso collaboratore si è conquistato
uno spazio importante (anche in campo e durante gli allenamenti.) all'
interno del gruppo. Dove è entrato doverosamente per il gran finale anche
una pietra miliare del "progetto Cucciago": il grande CIF. Con lui era
partito il grande sogno di portare questa squadra dalla Promozione alla
serie B. non poteva certo mancare all'atto conclusivo che ha trasformato il
sogno in realtà. L'applauso non può e non deve terminare ma anzi continua
con riconoscenza e affetto indirizzandosi oltre il campo sulle tribune dove
ha trovato posto il sesto uomo della stagione biancoverde: i tifosi. Un'
autentica tribù che non ha mai fatto mancare incitamento, calore ed
entusiasmo toccando un apice indimenticabile proprio alle finali di Rezzato.
Dove ad accompagnare i capi fossa "M&M" (Matteo e Marco, due
personaggi
unici e inimitabili che hanno meritato i gradi sul campo e.al ristorante),
non sono mai mancate famiglie storiche e ormai istituzionali come quella
Cattaneo, Romanò, Bergna, Farinello, Mauri e Rossi (un discorso a parte
meriterebbe Laura che nonostante sia tesserata per la concorrenza ha la
migliore media dal campo sotto canestro, almeno durante l'intervallo delle
partite; come lo meriterebbe anche papà Rossi che verrà ricordato per il
dopo partita contro Busto: non tanto per l'invasione del campo con spumante
in mano ma per le danze sfrenate nello spogliatoio circondato da tutte le
giocatrici...e ci sono le foto che lo incriminano) ma anche tanti volti
amici più o meno noti e anche qualche new entry (che avendo portato così
bene dovrà ripresentarsi anche l'anno prossimo.). Un lungo applauso quindi
che non può durare solo un attimo: il tempo per fermarsi e ricominciare a
sognare nuovi sogni e nuovi obiettivi.
Ecco le ragazze biancoverdi che fecero l'impresa:
Fra Rossi: interpreta come non mai il suo ruolo di capitana lasciando a
casa
palleggi inutili e lanci "bomba a mano" ma sfoderando tutto il meglio
del
suo repertorio. Guida l'assalto biancoverde con cuore e grinta anche e
soprattutto nei momenti più caldi. Capitan coraggio. 10
Susy Bergna. La migliore "all around" di tutta la categoria.
Salta, corre,
tira, lotta, cade e si rialza: insomma una vera gomma che si piega ma non
si spezza mai. Sente troppo la prima partita poi gioca ai suoi livelli in un
crescendo valchiriano. Avesse i riccioloni la chiamerebbero "Stonerook al
femminile". 10
Miky Giannoni. Sente aria di serie B e sfodera una tre giorni da vera
leader. Si riscopre "tamburina" nei momenti più topici di ogni
partita
suonando la carica e segnando sempre canestri pesanti. Si spreme più che può
anche in difesa ma non molla mai. La "grande anima" biancoverde. 10.
Pek Casartelli. Si presenta all'appuntamento dell'anno tirata a lucido
(non
solo per l'abbronzatura perfetta.) e nelle migliori condizioni dopo una
stagione non facile. All'esordio litiga a lungo con i ferri poi scalda la
sua manina d'oro e incomincia a bruciare la retina da tutte le posizioni.
Arma letale per gli avversari e preziosa per la causa biancoverde. 10
Vale Cattaneo. ValeriONA ancora una volta risponde presente e non buca l'
appuntamento con l'ennesima finale della sua giovane carriera. Ci mette un
pò a carburare ma poi anche lei tira fuori le unghiette, la mette da tre e
le sue prestazioni vanno in crescendo fino all'apoteosi finale. Garanzia. 10
Fede Rigamonti. La "vezza" ha colpito ancora. Non è una caso
che da quando è
rientrata lei Cucciago abbia inanellato cinque vittorie nelle ultime cinque
gare. Anche a Rezzato risponde sempre presente ogni volta che viene buttata
nella mischia, assicurando centimetri, rimbalzi ed esperienza. Totem
indispensabile. 10
"Ringhio" Silvia Mauri. Ha preferito lasciare a casa la maglia
rossonera
numero 8. Ma di fatto nella tre giorni di finali non ne ha avuto bisogno: ha
tenuto fede alla sua fama ringhiando su ogni pallone, lottando senza
risparmio tanto che se fosse stato presente anche il suo idolo Gennarino
Gattuso sarebbe scattato in piedi ad applaudirla. È già nella leggenda la
sua spallata "regolare" sul + 20 nella terza partita che gli è
costata l'
antisportivo. Tanto per far capire all'avversaria: "Di qui non si passa,
questa è la casa di Ringhio". 10
Lauretta "Cerina" Farinello. Conferma anche durante le finali
la sua
crescita nella seconda fase di stagione. Interpreta bene il suo ruolo di
arma tattica capace di asfissiare con la sua pressione gli attaccanti
avversari e provare a scardinare le difese con la sua incredibile velocità.
Mitica la sua richiesta dopo tre giorni di pressing e difesa alta, paonazza
e con il fiatone: "Dai pressiamo ancora!!!??" Freccia
incendiaria. 10
Vero Romanò. Come spesso le capita funziona ad intermittenza: a volte
scompare dal campo per poi ricomparire zompando a destra e a sinistra dei
tabelloni. Potrebbe dominare sotto le plance ma succede anche che riesca a
stopparsi da sola e a dimenticarsi che per fare terzo tempo non servano
quattro passi. Ha sempre molti effetti speciali nel suo repertorio e colpi
ad effetto (chiedere all'avversario diretto) ma non sempre si ricorda di
usarli. Matrix 2 il ritorno. 10
Isa Bergna&Kerol Bossi. Le due baby vivono con il sorriso sulle
labbra e
grande entusiasmo la loro prima vera grande finale che si sono ampiamente
meritate dopo una stagione da preziose aggregate alla prima squadra. Il
premio più bello è che loro sono diventate una parte importante della
squadra e di un gruppo di allegre "vecchiette". Ecco perché un
pezzetto di
questo successo è anche loro. 10
(hanno partecipato alla stagione anche Martina Brunelli, Chicca Dolera,
Lucrezia, Rea Nourou, Noemi Frate).
CIF&Davide: la mente e il braccio, assieme una sicurezza di vittoria.
Meglio
di un amuleto. 10
Piero&Mario: onnipresenti e insostituibili. Solo Tex Willer e Kit
Carson
potrebbero fare meglio. forse. 10.
Massimo:
uno dei segreti del successo cucciaghese. Non solo ha contribuito
con la sua competenza atletica a presentare per il rush finale la squadra al
top della forma ma per tutta la stagione si è rivelato una presenza e un
fattore all'interno del gruppo. Dal punto di vista atletico ma anche e
soprattutto morale: grazie a lui il buon umore non è mai mancato. Le sue
barzellete e le battutine colorite sono state una divertente colonna sonora,
le sue magliette la giusta coreografia di una stagione che anche grazie al
buon Massimo si è rivelata esaltante. Massimo ingrediente tra i più saporiti
nel minestrone biancoverde. 10.
La tribù di tifosi: impareggiabili e impagabili: Anche perché sono
diventati
talmente tanti che uno stipendio non basterebbe. La "ola" finale è già
entrata nella storia. 10 e lode
Il PIZ: senza parole.e scusate se è poco.